Internazionale
«Covid-19, per noi saharawi l’unica arma è prevenire»
Algeria/Marocco Intervista a Jira Bulahi, ministra della salute della Rasd: «Nei campi profughi le risorse sono poche, quarantena per chi arriva da fuori e autoproduzione di mascherine e gel. Nei Territori occupati le autorità marocchine non fanno nulla per la popolazione saharawi»
Jira Bulahi, ministra della salute della Rasd
Algeria/Marocco Intervista a Jira Bulahi, ministra della salute della Rasd: «Nei campi profughi le risorse sono poche, quarantena per chi arriva da fuori e autoproduzione di mascherine e gel. Nei Territori occupati le autorità marocchine non fanno nulla per la popolazione saharawi»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 luglio 2020
I campi profughi saharawi si trovano nel deserto a Tindouf in Algeria. Secondo le ultime stime, nelle diverse wilaya (province) vivono oltre 200mila rifugiati. La pandemia di Covid-19 ha messo in seria difficoltà la fragile economia della zona, basata sul commercio, ma soprattutto sulla fornitura di aiuti umanitari – inviati principalmente dall’Unhcr e da numerose ong, anche italiane– fondamentali per la sopravvivenza in un territorio così inospitale. Ne abbiamo parlato con Jira Bulahi, neo-ministra della sanità pubblica della Repubblica Araba Democratica Saharawi (Rasd). Qual è la situazione nei campi profughi attualmente riguardo al Covid-19? La situazione attuale nei campi è...