Politica
Cpr in Toscana, il governo ci prova ma non sfonda
Diritti calpestati Il governatore dem Giani boccia l'ipotesi. Anche il sindaco leghista di Pisa Conti non lo vuole a Coltano. Più possibilista il civico Giurlani a Pescia, ma contestato sia dal candidato del centrosinistra Franchi che dalla candidata di sinistra Lazzerini.
Il Cpr friulano di Gradisca d'Isonzo – Getty Images
Diritti calpestati Il governatore dem Giani boccia l'ipotesi. Anche il sindaco leghista di Pisa Conti non lo vuole a Coltano. Più possibilista il civico Giurlani a Pescia, ma contestato sia dal candidato del centrosinistra Franchi che dalla candidata di sinistra Lazzerini.
Pubblicato più di un anno faEdizione del 19 aprile 2023
Riccardo ChiariFIRENZE
Di un centro per il rimpatrio in Toscana si parla da più di 20 anni, da quando la legge Bossi-Fini istituì i Cie, Centri di identificazione ed espulsione dei migranti con documenti scaduti o non in regola. All’epoca ogni tentativo del secondo governo Berlusconi fu vano, ora ci riprova l’esecutivo Meloni. Trovando più o meno le stesse difficoltà, sintetizzate dal governatore Giani che, in una intervista al Quotidiano Nazionale, boccia l’ipotesi e risponde così alle aperture fatte già nello scorso dicembre dal sindaco fiorentino Nardella e da quello pratese Biffoni: «Individuino loro dove realizzarlo e vediamo come va a finire»....