Commenti

Crimini di guerra e Corte penale, la doppia morale dei diritti umani

Crimini di guerra e Corte penale, la doppia morale dei diritti umaniAyad Alkadhi, "Baghdad"

Le grandi potenze l’hanno paralizzata. Russia e la Cina se ne sono tenute ben lontane. Peggio gli Usa: non hanno aderito e con accordi bilaterali hanno «salvato» i loro militari

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 marzo 2022
Sui diritti umani governa la doppia morale, che a volte si fa persino tripla. Era il 17 luglio del 1998 quando a Roma, in forma solenne, veniva firmato lo Statuto della Corte Penale Internazionale, di cui tanto si parla in questi giorni a proposito di Putin. Quella data concludeva un percorso lungo cinquant’anni durante il quale si era stratificato, consolidandosi, il diritto internazionale dei diritti umani. Il 10 dicembre del 1948, all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, veniva firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Quella Dichiarazione aveva l’ambizione di essere la Grundnorm messa a fondamento di un ordinamento...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi