Internazionale
Crimini di pace in Chiapas
Reportage dal Messico Padre Marcelo, parroco indigeno di San Cristobal de las Casas, difensore degli ultimi e del dialogo, deve affrontare l’assurda accusa di aver fatto sparire 21 persone. «La mia vita è a rischio, ma resto qui»
La cattedrale di San Cristobal in San Cristobal de las Casas – Ap
Reportage dal Messico Padre Marcelo, parroco indigeno di San Cristobal de las Casas, difensore degli ultimi e del dialogo, deve affrontare l’assurda accusa di aver fatto sparire 21 persone. «La mia vita è a rischio, ma resto qui»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 luglio 2022
«Per me la pace è più importante della morte. Per questo, anche se la mia vita è in pericolo ho deciso di restare al mio posto», dice Padre Marcelo Pérez Pérez, prete indigeno tzotziles e parroco della Diocesi di San Cristóbal de las Casas, nello stato messicano del Chiapas, riferendosi al fatto che, all’inizio di luglio, la Fiscalía General del Estado, l’equivalente della Procura italiana, ha emesso un ordine di arresto nei suoi confronti con l’accusa di aver partecipato alla sparizione forzata di 21 persone. PADRE MARCELO PARLA senza fretta, anche se fuori dalla canonica della chiesa di Guadalupe, che...