Internazionale
«Cultura aziendale tossica». Contro i licenziamenti vicepresidente di Amazon si dimette
Stati uniti Con un lungo post pubblico Tim Bray lascia l'azienda di Bezos accusandola di aver cacciato dei dipendenti e averli denigrati dopo le proteste sulle condizioni lavorative durante l'epidemia
Una delle sedi di Amazon negli Stati uniti – LaPresse
Stati uniti Con un lungo post pubblico Tim Bray lascia l'azienda di Bezos accusandola di aver cacciato dei dipendenti e averli denigrati dopo le proteste sulle condizioni lavorative durante l'epidemia
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 6 maggio 2020
Marina CatucciNEW YORK
Tim Bray, uno dei vicepresidenti di Amazon, ha rassegnato le sue dimissioni a seguito dei licenziamenti di dipendenti rei di avere sollevato preoccupazioni riguardo la sicurezza dei lavoratori durante la pandemia. «Rimanere un VP di Amazon avrebbe significato approvare delle azioni che disprezzavo – ha scritto Bray in un post sul suo blog – Così mi sono dimesso». Nel suo lungo post Bray ha affermato che i licenziamenti sono «progettati per creare un clima di paura» e ha lanciato accuse pesanti alla società di Jeff Bezos, affermando che è inaccettabile licenziare e denigrare i dipendenti che organizzano delle proteste perché...