Da domenica 29 il manifesto digitale torna a casa
il manifesto reloaded Da domenica 29 gennaio torniamo padroni del dominio ilmanifesto.it, aggiornate i preferiti e le app. E oltre al ritorno del rosso, il sito sarà anche molto più sicuro con il passaggio al protocollo https
il manifesto reloaded Da domenica 29 gennaio torniamo padroni del dominio ilmanifesto.it, aggiornate i preferiti e le app. E oltre al ritorno del rosso, il sito sarà anche molto più sicuro con il passaggio al protocollo https
Un’altra tappa dell’uscita definitiva dalla liquidazione coatta della cooperativa storica è alle porte. Finalmente il sito del manifesto torna a casa, almeno su Internet.
Da domenica 29 gennaio ci troverete all’indirizzo ilmanifesto.it, la nostra casa digitale fin dal 1995, gli albori del world wide web.
Anche il dominio, infatti, come la testata, è stato riscattato definitivamente nel luglio scorso. Il trasloco forzato su ilmanifesto.it risale al 2014, quando i liquidatori ci diffidarono dall’utilizzare ancora il “nostro” sito web e fummo costretti a passare a questo dominio provvisorio.
E’ possibile perciò che nella giornata di domenica il sito sia temporaneamente irraggiungibile ma naturalmente nulla cambia per la lettura del giornale on line, le app e gli abbonamenti.
Per festeggiare l’evento, nei giorni successivi troverete qua e là anche piccoli ritocchi grafici, come l’addio all’arancione (deciso sul quotidiano di carta nel restyling grafico di settembre) e la scelta del rosso come colore primario.
Ma c’è anche un altro cambiamento, magari meno appariscente, al quale teniamo molto, ed è il passaggio di tutte le pagine del sito alla connessione https invece di http (la “s” sta per “sicuro”), un modo per proteggere la vostra privacy e la sicurezza della connessione.
Già le pagine di login, registrazione e acquisto di abbonamenti o prodotti sono protette con protocollo SSL, da domenica 29 gennaio tutte le pagine del sito utilizzeranno questo stesso protocollo per aumentare non solo la sicurezza contro possibili intercettazioni ma anche per certificare il contenuto e la provenienza delle pagine visualizzate.
Con questa tecnologia, gli articoli del manifesto che sfogliate sul computer sono criptati, perciò è più difficile tracciarvi e siete più sicuri nella navigazione con noi. Questo protocollo – obbligatorio per password e pagamenti – si sta diffondendo anche per i siti di informazione. Lo adottano, per esempio, New York Times, Guardian, Wired e Washington Post (l’elenco qui).
Contestualmente, inoltre, verranno pubblicati gli aggiornamenti delle app del manifesto digitale iOS e Android che consigliamo di effettuare non appena disponibili.
Nonostante il reindirizzamento automatico, vi consigliamo di aggiornare subito anche i vostri preferiti (bookmark) con il nuovo indirizzo definitivo del manifesto: https://cmsstage.ilmanifesto.it.
Possono sembrare piccole cose, ma anche i “traslochi” digitali sono pesanti e vanno fatti con attenzione.
Ultimo ma non ultimo, è il caso di dire, tra gli altri cambiamenti c’è anche lo spostamento del manifesto global, la nostra edizione digitale in inglese, all’indirizzo global.ilmanifesto.it.
Altre novità sono in programma da febbraio in poi, anche per quanto riguarda gli abbonamenti digitali e di carta, che vogliamo incentivare e che sono vitali per la sopravvivenza del manifesto.
Questo collettivo ormai realizza un quotidiano, due settimanali, due mensili, un’edizione digitale in italiano, un’edizione digitale in inglese, più qualche libro, ebook e dvd all’anno.
Abbiamo molte idee e altre sorprese in arrivo. Da voi che leggete viene il 90% del nostro bilancio. Perciò è a voi che tocca decidere se questa impresa politica, giornalistica e culturale potrà crescere ancora.
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