Internazionale
«Da Europa e Italia soldi alla resistenza birmana»
Myanmar Intervista a Cecilia Brighi, presidente dell’associazione Italia-Birmania Insieme: «Gli aiuti umanitari e allo sviluppo, per i quali l’Ue spende 30 milioni di euro l’anno, sono importanti ma non bastano. Con quei soldi va sostenuta l’opposizione democratica»
Un ferito nella repressione delle proteste di piazza a Yangon – Ap
Myanmar Intervista a Cecilia Brighi, presidente dell’associazione Italia-Birmania Insieme: «Gli aiuti umanitari e allo sviluppo, per i quali l’Ue spende 30 milioni di euro l’anno, sono importanti ma non bastano. Con quei soldi va sostenuta l’opposizione democratica»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 31 gennaio 2022
«La giunta va strangolata con le sanzioni economiche, l’Ue deve sospendere le agevolazioni sulle esportazioni e l’Italia deve finanziare l’opposizione pro-democrazia». Sono queste le richieste rivolte alla comunità internazionale da Cecilia Brighi, presidente dell’associazione Italia-Birmania Insieme. «In questo primo anno di dittatura, il popolo birmano ha messo in seria difficoltà la giunta militare, ma non basta, anche l’Italia deve fare la sua parte», ammonisce l’esperta di diritto del lavoro con oltre vent’anni di esperienza nel sindacalismo internazionale, in particolare asiatico (dal 1992 al 2013 ha guidato il Dipartimento internazionale della Cisl). A un anno dal colpo di Stato in Myanmar,...