Internazionale
Da Parigi ancora un appello al rispetto dei diritti umani in Libia. Ma è la solita solfa
Ieri l'ennesimo summit internazionale Macron e gli altri leader presenti, tra cui Draghi, cercano di blindare le improbabili elezioni del 24 dicembre. Altro tema spinoso, il mancato ritiro dei combattenti e dei mercenari stranieri. Intanto continuano i ritrovamenti di fosse comuni
Ieri l'ennesimo summit internazionale Macron e gli altri leader presenti, tra cui Draghi, cercano di blindare le improbabili elezioni del 24 dicembre. Altro tema spinoso, il mancato ritiro dei combattenti e dei mercenari stranieri. Intanto continuano i ritrovamenti di fosse comuni
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 13 novembre 2021
Salvaguardare le presidenziali e parlamentari libiche fissate per il 24 dicembre. È stato questo il senso del settimo incontro internazionale sulla Libia andato in scena ieri a Parigi. Il consueto vertice-vetrina co-presieduto da Francia, Italia (presente il premier Draghi), Germania, Nazioni unite e Libia a cui hanno preso parte anche la vicepresidente degli Stati uniti Harris, il ministro degli Esteri della Russia Lavrov, Ue, Lega Araba e gli attori regionali (l’Egitto con il presidente al-Sisi, Tunisia, Marocco, Niger, Ciad e Algeria). In una nota congiunta, i partecipanti hanno chiesto per la Libia elezioni «libere» e «inclusive» con la necessità che...