Internazionale
Da Tripoli a Bengasi, Di Maio manda «messaggi confusi»
Libia Il ministro discute con Sarraj e Haftar di guerra. E sui migranti parla di training ai libici. Ma il conflitto non si ferma: le milizie pro-Gna chiedono rinforzi, a Sirte droni emiratini
Il ministro degli Esteri Di Maio a Tripoli durante l’incontro con il premier al-Sarraj
Libia Il ministro discute con Sarraj e Haftar di guerra. E sui migranti parla di training ai libici. Ma il conflitto non si ferma: le milizie pro-Gna chiedono rinforzi, a Sirte droni emiratini
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 dicembre 2019
L’Italia «c’è» in Libia ma «deve recuperare il terreno perso» nei mesi scorsi. A dirlo è stata la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, intervenendo ieri a un convegno sulla Libia alla Camera dei Deputati. Nel tentativo di farlo, a distanza di quasi un anno dall’ultima visita ufficiale, l’Italia ha mandato ieri in missione diplomatica il ministro degli Esteri Di Maio. Una visita importante perché il titolare della Farnesina ha incontrato tutti i principali protagonisti della crisi libica. È stato prima a Tripoli dove ha incontrato il suo omologo Siyala e il premier Sarraj del Governo di accordo nazionale (Gna)...