Internazionale
Dal Covid alla catastrofe del porto, il sistema sanitario libanese è in terapia intensiva
Ospedali da incubo Le privatizzazioni selvagge dell'epoca di Rafiq Hariri e le eterne clientele politiche hanno finito per negare ai cittadini il diritto alla salute. Fino ai «due giorni deliranti» che sono seguiti alle esplosioni di mercoledì scorso, tra strutture danneggiate e altre prese d'assalto dai feriti
In uno degli ospedali danneggiati di Beirut – Ap
Ospedali da incubo Le privatizzazioni selvagge dell'epoca di Rafiq Hariri e le eterne clientele politiche hanno finito per negare ai cittadini il diritto alla salute. Fino ai «due giorni deliranti» che sono seguiti alle esplosioni di mercoledì scorso, tra strutture danneggiate e altre prese d'assalto dai feriti
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 agosto 2020
Il giorno prima delle esplosioni al porto che hanno spazzato via mezza Beirut, il paese era alle prese con un aumento dei casi di Covid-19 che stava mettendo a dura prova la tenuta delle strutture sanitarie, schiacciate dalla crisi finanziaria. GLI OSPEDALI segnalavano la carenza di forniture mediche; le continue interruzioni di corrente che costringevano a riversare soldi nell’acquisto di carburante per i generatori; le difficoltà a pagare il personale, che hanno portato negli ultimi mesi a licenziamenti e tagli agli stipendi. «Se il governo non tira fuori un piano di salvataggio, sarà la catastrofe», aveva detto a luglio Selim...