Italia
Dal ghetto al «Dambe So», una casa per la dignità dei braccianti di Rosarno
Al via il progetto Mediterranean Hope Parte dei costi sarà sostenuta dalla vendita degli agrumi della filiera di Etika
Nella baraccopoli di Rosarno – Domenico Notaro /LaPresse
Al via il progetto Mediterranean Hope Parte dei costi sarà sostenuta dalla vendita degli agrumi della filiera di Etika
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 21 maggio 2022
Claudio Dionesalvi, Silvio MessinettiSan Ferdinando (Rc)
L’hanno chiamata Dambe So, termine della lingua bambara parlata in diverse zone dell’Africa. È «La casa della dignità», ideata, progettata e messa in atto per sperimentare la «deghettizzazione» dei braccianti che popolano gli insediamenti informali della Piana di Gioia Tauro. Gli artefici sono gli operatori e i volontari di Mediterranean Hope – Fcei. Dal mese di febbraio il centro ospita dieci braccianti provenienti dalle baraccopoli di Rosarno e San Ferdinando, e «si pone come modello di sperimentazione per un’alternativa alla logica dei campi di accoglienza basata sul principio della sostenibilità e dell’economia circolare». Francesco Piobbichi, conosciuto da tutti come «Piobbico»,...