Internazionale
Dal Tren Maya al Corredor, infrastrutture sulla pelle degli indigeni
Messico Il silenzio degli zapatisti, le proteste delle comunità native: sfruttatori come gli altri. La critica a Claudia e Amlo: sviluppisti neoiberisti, ma con un ampio consenso della popolazione
Lavori per la costruzione del Tren Maya nello Yucatan – Ansa
Messico Il silenzio degli zapatisti, le proteste delle comunità native: sfruttatori come gli altri. La critica a Claudia e Amlo: sviluppisti neoiberisti, ma con un ampio consenso della popolazione
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 4 giugno 2024
Mentre nel 2018 la popolazione messicana celebrava il trionfo elettorale di Andrés Manuel López Obrador, gli zapatisti, in decisa controtendenza, emettevano il loro verdetto: «Potranno cambiare il capataz, i servitori e i capisquadra, ma il proprietario continuerà a essere lo stesso». Sei anni dopo, l’esercito zapatista, a cui Amlo non è sicuramente riuscito a far cambiare idea, ha scelto la via del silenzio. Niente dichiarazioni sul processo elettorale, né sul trionfo della fedelissima di López Obrador, Claudia Sheinbaum. Un silenzio che grida contro la voragine di violenza a cui sono esposte le comunità indigene zapatiste e contro tutto ciò che,...