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Dalla rivelazione del male un nuovo patto sociale per il Libano
Beirut Ground Zero Diversi attori invocano un paese nuovo, ma le idee di Stato confliggono: uno Stato al servizio di interessi privati come finora gestito dai grandi clan familiari; uno vassallo come vorrebbero Francia e Usa; uno proteso verso l’Iran nell’idea di Hezbollah. O uno Stato egualitario, rispettoso dell’ambiente e laico, come chiede la società civile
Una manifestazione a Beirut prima dell'esplosione del 4 agosto – Ap
Beirut Ground Zero Diversi attori invocano un paese nuovo, ma le idee di Stato confliggono: uno Stato al servizio di interessi privati come finora gestito dai grandi clan familiari; uno vassallo come vorrebbero Francia e Usa; uno proteso verso l’Iran nell’idea di Hezbollah. O uno Stato egualitario, rispettoso dell’ambiente e laico, come chiede la società civile
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 agosto 2020
Apocalisse è una parola che i residenti di Beirut hanno ripetuto spesso negli ultimi giorni alla ricerca di un vocabolo che catturasse il trauma dell’esplosione del 4 agosto e la consapevolezza che la loro città non sarà mai più come prima. I media locali e internazionali hanno dato mimeticamente eco a questa parola, per dare un nome all’immagine scioccante del fungo macroscopico che si è levato sul cielo di Beirut, distruggendo la città sotto. Nel suo uso comune, apocalisse evoca la fine di tutto, anche se nel suo significato originario di uso biblico vuol dire piuttosto ‘disvelamento’ del male. È...