Internazionale

Dall’Africa ai Balcani l’arco della barbarie

Dall’Africa ai Balcani l’arco della barbarieResti di un gommone nel Mediterraneo – Louisa Gouliamaki

Per terra e per mare A seconda delle aree geografiche le violazioni dei diritti dei migranti hanno sfaccettature diverse ma un obiettivo comune: respingere e imprigionare

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 20 novembre 2020
L’estensione geografica e la strutturalità del crimine contro le persone migranti riguarda ormai tutti i confini europei esternalizzati e alcuni confini interni dell’Ue. Su un «arco di barbarie» che va dai Balcani alle coste dell’Africa occidentale, assistiamo ad una mostruosa accelerazione del crimine istituzionale per effetto del concatenarsi letale di varie politiche: di abbandono a mare e di omissioni di soccorso, di respingimenti, detenzione di massa e militarizzazione dei confini. A seconda delle aree geografiche e del livello di delega da parte dell’Ue ai suoi mandanti, le violazioni dei diritti delle persone in movimento hanno quindi sfaccettature diverse, che sollevano...

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