Alias Domenica
De Pisis a Parigi: gli anni d’oro in solitudine, con i ragazzi
Il pennello di Pippo de Pisis, tra i Venti e i Trenta, ci rivela una Parigi vorticosa ma non alla Baudelaire, intima ma non proustiana. Il suo «impressionismo» si nutre di occasioni di strada come l’epifania di un pesce marcio e giovani canaglie vengono attratte e spogliate nello studio di Saint Sulpice, dove lasciano i loro indumenti
Filippo de Pisis, «Rue du Dragon», 1930, collezione privata
Il pennello di Pippo de Pisis, tra i Venti e i Trenta, ci rivela una Parigi vorticosa ma non alla Baudelaire, intima ma non proustiana. Il suo «impressionismo» si nutre di occasioni di strada come l’epifania di un pesce marcio e giovani canaglie vengono attratte e spogliate nello studio di Saint Sulpice, dove lasciano i loro indumenti
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 23 agosto 2015
Sono seduto davanti al mare tunisino con un foglio e una biro. Se devo scrivere di De Pisis il dolore come una serpe esce dal suo nascondiglio per dirmi che Pippo non lo ha mai visto questo mare; il groviglio dei bagnanti da cui si stacca la splendida sagoma di un ragazzo per tuffarsi in acqua. E noi, come si sa, rimaniamo a terra con quella visione. Un mare omerico e virgiliano e, con una vecchia battuta, le ceneri di Didone che ancora vorticano intorno. Il ragazzo che si è tuffato, per un tempo incalcolabile rimane sott’acqua; so che ha...