Alias Domenica
Derek Jarman fra Eden e Getsemani
Tradotto da nottetempo, "Il giardino di Derek Jarman", fotografie di Howard Sooley Un’oasi esigua del Kent spazzata dal vento fu il rifugio finale del regista inglese underground minato dall’Aids. Sotto il travestimento del «racconto di un giardino», un requiem cosparso di riferimenti sepolcrali
Derek Jarman nel giardino di Prospect Cottage, a Dungeness, nel Kent
Tradotto da nottetempo, "Il giardino di Derek Jarman", fotografie di Howard Sooley Un’oasi esigua del Kent spazzata dal vento fu il rifugio finale del regista inglese underground minato dall’Aids. Sotto il travestimento del «racconto di un giardino», un requiem cosparso di riferimenti sepolcrali
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 26 gennaio 2020
Per qualsiasi lettore italiano che abbia vissuto un’adolescenza emotiva nei lunghi anni novanta e che proprio in quella decade si sia accostato al cinema affranto e romantico di Derek Jarman, le traduzioni tempestive operate dalla Ubulibri sugli scritti del regista rimangono volumi memorabili. Il formato difficilissimo, a prova di scaffale, le copertine iconiche (strepitosa quella di A vostro rischio e pericolo, calcata su un fotogramma del Caravaggio con Sean Bean), la calendarizzazione sincrona rispetto alle uscite oltremanica: tutto garantiva un’attualità necessaria a quei libri preziosi, il valore testimoniale di una realtà urgente, di un presente incendiario trasportato dalle loro pagine,...