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Di cosa parlano le (pubbliche) ferite del caso Berdini

Grandi opere Tra qualche anno chi mai ricorderà le infelicissime frasi con cui un assessore disse a un giornalista che non lo stava intervistando ciò che dicevano financo i gatti del Colosseo? Chi rammenterà che, sì, Berdini Paolo fu un po’ coglione, e sleale verso Raggi Virginia? Nessuno: mentre la ferita alla città, alla natura, alla legalità di Roma sarebbe lì, madornale, per centinaia di anni

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 11 febbraio 2017
Ma davvero il cuore della vicenda Berdini è la monumentale ingenuità – la coglioneria, come dice lui stesso – del protagonista suo malgrado? Io non lo credo. Questo triste passaggio illumina altre nostre ferite. La prima. Davvero c’entra qualcosa il giornalismo con questa storia? C’era una notizia? Quale? Immaginiamo per un attimo un Paese in cui i giornalisti registrino e trascrivano ogni loro informale conversazione con uomini pubblici: ci rendiamo conto del grottesco inferno cui andremmo incontro? Tutti citano il dettaglio del precariato dell’‘intervistatore’ per dimostrare che Berdini fosse cosciente di parlare con un giornalista. Ma quel dettaglio non ci...

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