Europa

Diecimila a Berlino, ma la macchina dell’accoglienza non ingrana

Diecimila a Berlino, ma la macchina dell’accoglienza non ingranaLa «welcome area» della stazione di Berlino – Ap

Germania La capitale è il primo porto di approdo occidentale per chi fugge dalle bombe. La testimonianza di Ronja Lange, responsabile della ong Moabit Hilft

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 9 marzo 2022
«Ne arrivano più di mille al giorno, stipati nei treni oppure a bordo dei bus. Sembra di essere tornati al 2015». Ronja Lange, responsabile di “Moabit Hilft”, Ong berlinese da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza, riassume così l’emergenza-profughi riscoppiata con la guerra in Ucraina. Tra l’immediata e spontanea solidarietà dal basso dei volontari auto-organizzati e l’ingiustificabile ritardo delle istituzioni ancora una volta impreparate a gestire l’esodo di massa. Partendo dalla scuola, che per i bambini non c’è perché, banalmente, «la burocrazia prevede sempre 19 giorni per l’iscrizione» o dai finanziamenti statali ancora appesi all’apposita seduta del Senato del...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi