Parlare del sistema detentivo, quindi anche delle misure alternative alla classica “carcerazione” e farsi capire, è ogni giorno più difficile. Se, ad esempio, possiamo notare che la stragrande maggioranza del lavoratori del comparto, che va dagli agenti di polizia penitenziaria agli educatori socio-pedagogico, per arrivare agli amministrativi lavorano in modo veramente ammirevole. Ripeto, lavorano veramente con il massimo impegno. Perché allora i risultati sono così sconfortanti? Perché le problematiche invece di trovare soluzione si moltiplicano? Manca la volontà di investire soldi, attenzione, non sto parlando di progetti più o meno futuri, sto parlando di soldi per realizzare quello che si è preso l’impegno di fare attraverso leggi già esistenti. I primi a non credere nelle leggi che sono state varate sono proprio chi le ha promulgate. È interessante, se non indispensabile, ragionare e trovare soluzioni alle molteplici problematiche che genera il sistema detentivo, ma se non investiamo soldi non andremo da nessuna parte. E da nessuna parte è dove molti politici ci vogliono portare, del resto l’importante è l’apparenza, il proclamare, il risolvere costa sacrificio e l’inevitabile impantanarsi nelle innumerevoli contraddizioni di cui è fatta la vita.