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Disuguaglianze economiche e partiti populisti: legame da scindere
Scenari Dal voto del 4 marzo: dove i «collegi» erano più poveri, è stato premiato il M5S; dove le classi medio-basse erano più presenti, ad essere premiata è stata la Lega. È un populismo che è sbocciato dove la sinistra progressista, più della destra conservatrice, avrebbe dovuto prendere il testimone di «difendere il 99%»
Hilbert, Les Geants
Scenari Dal voto del 4 marzo: dove i «collegi» erano più poveri, è stato premiato il M5S; dove le classi medio-basse erano più presenti, ad essere premiata è stata la Lega. È un populismo che è sbocciato dove la sinistra progressista, più della destra conservatrice, avrebbe dovuto prendere il testimone di «difendere il 99%»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 3 aprile 2019
L’Italia non è ancora uscita dalla crisi iniziata nel 2008 e la lunga stagnazione ha finito col coincidere con l’aumento del consenso dei populisti. Il successo dei partiti populisti, in Italia come in Europa, è stato interpretato come reazione dei «perdenti della modernizzazione», non solo quelli per i quali essa ha portato salari fermi, mobilità sociale verso il basso, precarizzazione del lavoro e tutti gli svantaggi della rivoluzione tecnologica, ma anche i «perdenti culturali», disorientati dai cambiamenti nei valori portati da nuove ondate migratorie potenzialmente minacciose. A ciò si è aggiunta l’Unione Europea, con le sue politiche di bilancio e...