Internazionale

Dolore tra i palestinesi: «Haniyeh era uno di noi»

Dolore tra i palestinesi:  «Haniyeh era uno di noi»La protesta dei palestinesi a Nablus – foto Ap/Majdi Mohammed

Netanyahu si proclama pronto a guerre su ogni fronte. La Repubblica islamica promette di reagire, ma c’è chi spera che prevalga la via diplomatica

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 1 agosto 2024
Michele GiorgioGERUSALEMME
Dell’uccisione di Ismail Haniyeh si era saputo da poco. Di buon mattino Ismail al Ghoul e Rami Al Refee, rispettivamente giornalista e cameraman di Al Jazeera, sono saliti in auto per dirigersi al campo profughi di Shate, sulla spiaggia di Gaza city. Il capo politico di Hamas assassinato da Israele era nato lì e a Shate vivono ancora alcuni dei suoi parenti, o almeno quelli che non sono sfollati e hanno ancora un tetto. AL GHOUL e Al Refee indossavano i giubbotti con la scritta «press» e la loro auto era contrassegnata come veicolo della stampa. Hanno raccolto qualche reazione...

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