Don Winslow, fenomenologia della perdita in un Paese sull’orlo del baratro
Farah Atassi, «Still Life in Red Interior». 2015
Cultura

Don Winslow, fenomenologia della perdita in un Paese sull’orlo del baratro

L'intervista Parla lo scrittore statunitense che pubblica la raccolta di racconti «Broken» per HarperCollins. Storie pensate come omaggio a Chandler, Leonard e McQueen, ma che raccontano l’America di Trump. «Se mi guardo intorno, mi sembra che un po’ tutti siano costretti a rinunciare a qualcosa che gli è caro. Sono tempi duri e brutali. Spesso guardo il tramonto con un senso di tristezza»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 luglio 2020
Malgrado ami presentarli come ispirati alla struttura sincopata del jazz, che ascolta fin dall’adolescenza, e che a «una dichiarazione di apertura, la melodia», fa seguire una serie di improvvisazioni di segno ben diverso, è forte la sensazione che i racconti riuniti da Don Winslow in Broken (HarperCollins, pp. 536, euro 20, traduzione di Alfredo Colitto e Giuseppe Costigliola) riflettano soprattutto lo stato d’animo rabbioso e dolente che si respira oggi in America. Lasciatosi alle spalle la Trilogia del Cartello e il cupo bilancio della «War on Drugs», come l’immersione totale nel marciume newyorkese di Corruzione (Einaudi), dove, tra immobiliaristi miliardari...

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