Lavoro
Donne libere in campo
Lavoro Dalla filiera etica No Cap, l’azienda Megamark e l’associazione Rete per la Terra nasce un nuovo progetto in Basilicata contro lo sfruttamento delle braccianti, italiane e migranti
Yvan Sagnet, fondatore di No Cap, alla presentazione del progetto "Donne braccianti contro il caporalato" in Basilicata – Maria Palmieri
Lavoro Dalla filiera etica No Cap, l’azienda Megamark e l’associazione Rete per la Terra nasce un nuovo progetto in Basilicata contro lo sfruttamento delle braccianti, italiane e migranti
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 9 settembre 2020
Sonia GriecoPOLICORO (MT)
Con l’assunzione di 20 braccianti in provincia di Ragusa, la filiera etica anti-caporalato No Cap quest’anno ha fatto assumere, con contratti collettivi nazionali, circa 220 lavoratori, stranieri e italiani, in Puglia, Basilicata e Sicilia, tra cui molti migranti strappati allo sfruttamento dei caporali e regolarizzati. Le aziende coinvolte sono una decina e vendono i loro prodotti a un distributore, il Gruppo Megamark, con 500 supermercati nel Mezzogiorno. SUGLI SCAFFALI ARRIVANO i prodotti biologici a marchio Iamme con il bollino etico No Cap, che significa niente sfruttamento né gioco al ribasso sui prezzi. A guardare soltanto i numeri, questo risultato appare...