Italia

«Dopati per lavorare di più»

«Dopati per lavorare di più»Indiani sikh al lavoro nei campi dell'agro pontino – Andrea Sabbadini

Reportage Anfetamine e oppio venduti ai sikh che lavorano nell’agro pontino. Per non fargli sentire fatica e dolore. Dossier-choc di In Migrazione

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 16 maggio 2014
Angelo MastrandreaINVIATO A BELLAFARNIA (LATINA)
L’ovetto che aiuta a sopportare la fatica costa appena dieci euro, al mercato nero dello schiavismo pontino. Singh ha due possibilità: sciogliere il contenuto direttamente in bocca o mescolarlo al chai, il tè dei sikh. Sceglie la seconda perché «se lo mangio fa più male, allo stomaco e alla gola». Così, di prima mattina, quella che gli indiani di Bellafarnia chiamano «la sostanza» cancella la fatica e i dolori del giorno precedente e si prepara ad affrontare quello che sta per cominciare «dopato come un cavallo», come sostiene Marco Omizzolo, un giovane sociologo che, con l’associazione In migrazione, ha realizzato...

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