Internazionale

Dopo Singapore, nel mirino di Trump c’è l’Iran

Dopo Singapore, nel mirino di Trump c’è l’IranIl presidente iraniano Hassan Rohani

Washington/Tehran Chiuso per ora il dossier nordcoreano, adesso l'Amministrazione Usa può dirigere tutta la sua aggressività in politica estera contro l'Iran, con il pieno sostegno di Israele e Arabia saudita.

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 13 giugno 2018
Non fidarti, Trump ti tradirà come ha tradito noi. L’Iran, ferito dal ritiro degli Stati ‎uniti dall’accordo internazionale sul suo programma nucleare (Jcpoa) e di nuovo ‎bersaglio di pesanti sanzioni americane, ha provato per due giorni a mettere in ‎guardia Kim Jong Un. Lunedì era stato Bahram Qassemi, portavoce del ministero ‎degli esteri di Tehran, ad invitare la Corea del nord a ‎‎«stare molto attenta‎». Ieri è ‎stata la volta del portavoce del governo di Teheran, Mohammad Baqer ‎Nobakht. ‎«Siamo davanti a una persona (Trump) che, anche su un aereo, fa marcia ‎indietro rispetto alla sua stessa firma. Non so...

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