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Dottrina Trump, se ne esistesse una. Contro l’Iran l’evoluzione del conflitto permanente
La crisi prefabbricata Incompetenza e disinteresse dell’amministrazione Usa alla base dell’escalation dei giorni scorsi. Nei proclami tornano ora i toni vietnamiti, ma se ieri il sergente Calley pagava per il massacro di My Lai, oggi il cecchino che faceva il tiro a segno sulle bambine irachene viene invitato alla Casa bianca
Il presidente degli Stati uniti d'America Donald Trump – Ap
La crisi prefabbricata Incompetenza e disinteresse dell’amministrazione Usa alla base dell’escalation dei giorni scorsi. Nei proclami tornano ora i toni vietnamiti, ma se ieri il sergente Calley pagava per il massacro di My Lai, oggi il cecchino che faceva il tiro a segno sulle bambine irachene viene invitato alla Casa bianca
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 14 gennaio 2020
Potrà sembrare scontata la critica alla crisi prefabbricata da Trump contro l’Iran, firmata sul New York Times da John Kerry, artefice diretto dell’accordo anti proliferazione ratificato tre anni fa con Teheran dopo mesi di difficili negoziati. Prevedibile ma fondamentalmente vera nella sua semplice verità: il ritiro dal trattato di stabilità è equivalso sin dall’inizio a una scelta di guerra. Dopo l’abbandono proditorio e unilaterale dall’accordo, come sottolinea giustamente l’ex segretario di stato di Obama, si è imboccata una strada a senso unico che ha prevedibilmente portato fino agli eventi della scorsa settimana – all’uccisione di Soleimani e l’inutile tragedia –...