Internazionale
Due anni fa Aylan, ma «nulla è cambiato»
2 settembre 2015 «Ho visto il mondo piangere, ma un paio di mesi dopo tutti erano tornati ai loro affari», denuncia della zia del bambino siriano annegato nel mare Egeo. L'Unhcr fornisce i dati: altre 8.500 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo da allora
2 settembre 2015 «Ho visto il mondo piangere, ma un paio di mesi dopo tutti erano tornati ai loro affari», denuncia della zia del bambino siriano annegato nel mare Egeo. L'Unhcr fornisce i dati: altre 8.500 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo da allora
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 3 settembre 2017
Dopo la tragedia del piccolo Aylan Kurdi il mondo ha «pianto» e si è mobilitato, ma poi ha voltato di nuovo le spalle ai rifugiati. A denunciarlo è la zia di Aylan, il bambino siriano di tre anni annegato due anni fa, il 2 settembre 2015, insieme al fratellino Galip di 5 anni e alla madre Rehan nelle acque dell’Egeo e il cui corpo è stato trovato e fotografato sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. «Allora provarono ad aiutare i rifugiati. I confini furono aperti, ma un paio di mesi dopo tutti erano tornati ai loro affari», ha dichiarato Tima...