È di notte che arrivano i disertori: «Non voglio morire, ho diritto al futuro»
Beregsurany, al confine tra Ungheria e Ucraina – Ap/Anna Szilagy
Internazionale

È di notte che arrivano i disertori: «Non voglio morire, ho diritto al futuro»

Crisi ucraina Ucraini in fuga dalla leva obbligatoria di Kiev. In Ungheria ne arrivano una decina ogni giorno. La storia di I., 26enne di Kharkiv: «Chi resta lo fa per difendere qualcosa o qualcuno. Noi non abbiamo più famiglia. Nessuno, né Putin né Zelensky, può decidere per le nostre vite»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 marzo 2022
Michele BollinoBEREGSURANY
«Non voglio morire e nessuno può obbligarmi ad arruolarmi». I., 26 anni, è fuggito dalle bombe russe su Kharkiv e dal divieto di lasciare il paese imposto agli uomini dal governo di Kiev. Sarebbe dovuto restare a combattere e ora, davanti al flusso continuo di donne, vecchi e bambini che arrivano dall’Ucraina, si sente in imbarazzo. Aspetta in disparte, la testa china. Sa che il suo posto non è quello. A Beregsurany, Ungheria, le guardie di frontiera chiudono gli uffici della dogana alle 19 in punto. Al loro posto prendono posizione i militari. Chi è ancora in fila dal lato...

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