Internazionale
«È una strage di stato». Punto di non ritorno a Beirut
Ground Zero Rabbia e incredulità il giorno dopo l’esplosione che ha sfigurato la capitale libanese. 140 le vittime, ma si scava ancora. Primi arresti per lo stoccaggio del nitrato di ammonio nel porto
L'area del porto di Beirut vista dall'interno di un appartamento semi-distrutto – Ap
Ground Zero Rabbia e incredulità il giorno dopo l’esplosione che ha sfigurato la capitale libanese. 140 le vittime, ma si scava ancora. Primi arresti per lo stoccaggio del nitrato di ammonio nel porto
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 6 agosto 2020
Martedì 4 agosto, ore 18:08. Una prima esplosione. Pochi istanti. Un’altra. Un’onda d’urto spaventosa, avvertita fino in Siria, a Cipro, a 200km. Un deposito contenente 2750 tonnellate di nitrato di ammonio stoccate dal 2014 nel capannone 12 al porto di Beirut, dopo il sequestro nel 2013 della nave moldava Rhosus, saltato in aria in circostanze ancora da definire. Badri Daher, direttore dell’ufficio doganale, ha dichiarato che il deposito di nitrato non era sotto la sua responsabilità, ma sotto quella di Hassan Koraytem, capo del porto e direttamente sottomesso al ministero dei Trasporti e dei lavori pubblici. Daher ha aggiunto che...