Edizione del 21 aprile 2013

Un Pd distrutto dalla propria impotenza implora il bis di Giorgio Napolitano al Quirinale. Per la prima volta nella storia un capo dello stato ottiene un doppio mandato. E impone programma e sostegno al suo governo. Berlusconi e Grillo vincono sulle macerie. Il cambiamento può attendere

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Politica

Sono Stato

Andrea Fabozzi

Napolitano bis Un Pd distrutto dalla propria impotenza implora il bis di Giorgio Napolitano al Quirinale. Per la prima volta nella storia un capo dello stato ottiene un doppio mandato. E impone programma e sostegno al suo governo. Berlusconi e Grillo vincono sulle macerie. Il cambiamento può attendere

EDITORIALE

SINISTRA ANNO ZERO

Norma Rangeri

Non scherziamo con le parole. Nessun «golpe» è in atto. E al presidente della Repubblica va riconosciuto il gesto di generosità compiuto nell’accettare la sua ricandidatura dopo aver resistito a […]

Politica

Sel e Barca: strada sbagliata

Daniela Preziosi

Democrack Vendola lancia «la nuova sinistra di governo». Orfini e Fassina: «Il no a Napolitano è assurdo, auguri». Amendola: «Vogliono fare quelli di ’Eja eja Rodotà?»

Non chiamiamolo golpe, è una resa
PRESIDENZIALISMO DI FATTO

Non chiamiamolo golpe, è una resa

Marco Revelli

Da oggi l’Italia non è più una democrazia parlamentare. Non c’è altro modo di leggere il voto di ieri, se non come una resa. Come una clamorosa, esplicita, trasversale abdicazione […]

Politica

Perché ho detto no a Napolitano

Corradino Mineo

Per il protagonista di tante battaglie, per l’uomo che ha avuto successi quanti ne ha raccaolti, nella sua lunga vita politica, Giorgio Napolitano, ci vuole davvero molta generosità e spirito […]

Politica

La Liberazione alla rovescia

Franco Arminio

La sinistra è arrivata col polso debolissimo sul ring delle elezioni presidenziali. Ha messo i guantoni e ha cominciato a combattere con se stessa. Gli avversari non sono saliti sul […]

Una cavia lettone per il futuro d’Europa
EUROPA

Una cavia lettone per il futuro d’Europa

Mauro Caterina

Crisi economica La troika propaganda la crescita della Lettonia come esempio di successo delle politiche di austerità. Ma non è tutto oro quel che luccica

Don Tonino il pacifista
LA STORIA

Don Tonino il pacifista

Luca Kocci

La storia Il 20 aprile del ’93 moriva don Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. Antimilitarista e dalla parte degli oppressi, si scontrò con il mondo della politica e con le gerarchie ecclesiastiche, che lo consideravano «estremista». Ma divenne un punto di riferimento per il pacifismo non violento italiano. La sua era la «Chiesa del grembiule», opposta a quella della stola

Italia

Un congresso per cambiare marcia

Redazione

Pax Christi si riunirà in Congresso a Roma il prossimo 26-28 aprile. All’ordine del giorno il futuro del movimento e l’elezione dei nuovi organi dirigenti. «Occorre decidere se Pax Christi […]