Cultura

Eduardo Galeano, nello specchio incantato del mondo

Eduardo Galeano, nello specchio incantato del mondoEduardo Galeano / foto di Getty Images

TEMPI PRESENTI «Chiuso per calcio», una raccolta dello scrittore uruguayano per Sur. L’edizione italiana è a cura del blog di cultura sportiva «l’Ultimo Uomo». E in appendice un utile glossario. Si va dalla cronaca alla pagina di diario fino all’intervista, memorabile quella concessa nel ’95 al periodico «El Grafico» dove si legge la sua dichiarazione di poetica. La forma più viva è l’apologo, in cui torna l’antica passione per le favole esopiche e il progressivo intento di dire il più con il meno, di non sprecare le parole

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 19 gennaio 2023
È probabile che la prima e più compiuta rappresentazione del mondo e delle sue dinamiche, delle sue contraddizioni ma anche dei suoi paradossi, Eduardo Galeano (1940-2015) l’abbia avuta o anzi immaginata ascoltando la radio, in casa sua, il 16 luglio del 1950. Quel giorno, quasi duemila km più a nord, nell’appena costruito Maracanà di Rio de Janeiro, il più grande stadio del mondo, si affrontavano nella partita conclusiva della Coppa Rimet la squadra di casa, un Brasile fortissimo, strafavorito dal pronostico, e appunto l’Uruguay, un paese con meno abitanti di Roma e però dedito al calcio con tale capillare devozione...

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