Internazionale
El Salvador, la macchina di Bukele che asfalta i diritti umani
America Latina Il conto della guerra scatenata contro le gang lo pagano sempre i poveri. Un anno e mezzo di stato d’eccezione, 73mila arresti, zero processi. E in carcere si muore
Giovani reclusi nel nuovo carcere fatto costruire dal Nayib Bukele, il più grande dell’America Latina. Sarebbe una foto d’artista, se non fosse stata diffusa dall’ufficio di presidenza di El Salvador – foto Ap
America Latina Il conto della guerra scatenata contro le gang lo pagano sempre i poveri. Un anno e mezzo di stato d’eccezione, 73mila arresti, zero processi. E in carcere si muore
Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 agosto 2023
Lamberto FranchiSAN SALVADOR
Nelle ultime tre decadi El Salvador ha avuto a che fare con un fenomeno pestilenziale: le pandillas, gang criminali come la Mara Salvatrucha e Barrio 18, che nei barrios dimenticati da Dio imponevano la loro legge, il pizzo e la violenza erano la norma. Uscire incolumi da quelle zone era una sorta di lotteria. Oggi, quel terrore sembra un vecchio ritratto ingiallito, appeso alla parete della storia. Si può circolare, certo, ma non inganniamoci: è come se il mostro, stanco di un volto, ne avesse semplicemente assunto un altro, non meno minaccioso sotto il profilo dei diritti civili e del...