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Elogio del «però», antidoto dell’interventismo
Lessico d'epoca Comprensione significa innanzitutto contestualizzazione dell’oggetto, cioè il suo inserimento in un sistema di relazioni che abbiano una propria coerenza (struttura) sia nello spazio che nel tempo. Il «però» esprime, dunque, una prima consapevolezza della necessità di porsi domande critiche di fronte a narrazioni unilineari e monodimensionali
Manifestazione per la pace in Ucraina a Milano – LaPresse
Lessico d'epoca Comprensione significa innanzitutto contestualizzazione dell’oggetto, cioè il suo inserimento in un sistema di relazioni che abbiano una propria coerenza (struttura) sia nello spazio che nel tempo. Il «però» esprime, dunque, una prima consapevolezza della necessità di porsi domande critiche di fronte a narrazioni unilineari e monodimensionali
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 aprile 2022
L’odierno linguaggio di guerra in Italia trova, nel lessico rutilante del Gabriele D’Annunzio interventista, ispirazione per i propri neologismi. Nei radiosi aprile-maggio 1915, il poeta-soldato giustificava l’aggressione con un modello come quello putiniano. L’Italia doveva strappare le terre dell’Adriatico orientale all’Austria perché il possesso di quel mare «ci appartiene per diritto divino e umano», in quanto «la vita civile delle due coste adriatiche stata sempre d’origine e d’essenza italiane» (aprile). Indipendentemente dall’avversario di turno, quell’insieme lessicale può essere riservato anche a coloro che si pongono al di fuori di logiche guerresche narrate attraverso assolutismi astratti e sacri principi. Costoro sono,...