Internazionale
Embargo alla Turchia, tre mesi dopo le promesse il decreto non c’è
Roma/Ankara Il 14 ottobre scorso il ministro Di Maio prometteva entro poche ore il blocco delle autorizzazioni alla vendita di armi (future) alla Turchia. Ma del decreto non c'è traccia. E tra gennaio e settembre l'export militare verso Ankara ha goduto di un nuovo boom
Sfollati dal Rojava a causa dell'invasione turca – Afp
Roma/Ankara Il 14 ottobre scorso il ministro Di Maio prometteva entro poche ore il blocco delle autorizzazioni alla vendita di armi (future) alla Turchia. Ma del decreto non c'è traccia. E tra gennaio e settembre l'export militare verso Ankara ha goduto di un nuovo boom
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 9 gennaio 2020
Partendo per Istanbul, martedì pomeriggio, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha voluto sottolineare quanto Ankara sia «fondamentale in questo momento per quella che è la guerra in Libia». In Turchia ha visto il suo omologo, Mevlut Cavusoglu, con cui ha convenuto sulla necessità di aprire un tavolo di dialogo globale sulla crisi del paese nordafricano, dove Erdogan ha inviato già le prime truppe. Eppure appena tre mesi fa la stessa Turchia si era attirata le condanne internazionali per l’invasione e l’occupazione (tuttora in corso) del nord est della Siria a maggioranza curda. È ancora lì, insieme a 300mila...