Seguo da molto tempo il lavoro di Sarah sulla casa, tema che da romano nato e cresciuto al Pigneto e fuggito sul litorale per scappare dal luna park per turisti in cui è stato tramutato il quartiere mi tocca molto da vicino. L’articolo si focalizza sul tema del giorno per quanto chi voglia approfondire il tema casa non ha che da seguire il lavoro di Sarah, io qui mi limito a riportare alcune riflessioni sul mio territorio, e come il dramma romano investe tutto lo stato.
Le case a Roma non sono solo inaccessibili agli studenti, sono sopratutto inaccessibili ai dipendenti pubblici in quanto il canone medio di locazione equivale allo stipendio di un istruttore amministrativo. Questo sta progressivamente bloccando tutta la macchina statale che già non brillava per efficienza. Io personalmente anni fa, mentre ero precario, ho rifiutato un posto al Comune di Roma, conosco gente che ha rifiutato posti al Ministero degli Esteri, alla Banca d’Italia ecc. Tutto questo mentre l’amministrazione non riesce a spendere i soldi del PNNR per assumere il personale.
Ho amici che dopo aver studiato, preso master, dottorati, acquistato casa a Roma stanno tornando al sud perchè i costi della vita in questa città sono insostenibili per la qualità della vita che offre.
Questa situazione come dovrebbe essere chiaro a tutti sta portando lo Stato al collasso perchè lo Stato non è in grado di assumere non dico gente competente, ma nessuno. Se non la smettiamo con questa follia di trattare la casa come una merce ci ritroveremo presto a contemplare le macerie di tutto quello che ci circonda