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Emilio Leofreddi, taccuini d’artista

Emilio Leofreddi, taccuini d’artistaEmilio Leofreddi con il taccuino (ph Manuela De Leonardis)

Incontro Pop, Underground, Cut Up di pensieri del pittore e autore video, alla ricerca di uno spazio di evasione

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 3 aprile 2021
Il taccuino è sul tavolo di un bar di Trastevere, aperto sull’ultima pagina con il foglietto attaccato con lo scotch. «Inspirare e espirare/ avere dare/ il respiro del mondo/ in questo periodo il mondo è in apnea», scrive Emilio Leofreddi (Roma, 1958). Metafora della precarietà di quest’inedita contemporaneità, sottolineata dall’utilizzo dello scotch con la sua implicita idea di mobilità, la pagina scritta diventa per l’artista uno spazio d’evasione. «Tenere le lettere per la parola/ A come libertà». Dorso a spirale con la copertina nera tenuta dall’elastico, questo taccuino racconta di un viaggio introspettivo che è la summa di tanti viaggi...

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