Internazionale
Erol a digiuno per il popolo curdo: «Alzate la voce, il silenzio ci uccide»
Kurdistan/Italia Il giovane in sciopero della fame al centro Ararat di Roma, come migliaia di curdi che da mesi rifiutano il cibo per protesta contro l’isolamento di Abdullah Ocalan: «inviate mail alla Corte penale, rendete visibile questo sciopero. Dopo la morte di Lorenzo Orsetti, le piazze si sono riempite. Ma c’è chi ha capito il suo sogno?»
Erol Aydemir nel centro curdo Ararat – Chiara Cruciati
Kurdistan/Italia Il giovane in sciopero della fame al centro Ararat di Roma, come migliaia di curdi che da mesi rifiutano il cibo per protesta contro l’isolamento di Abdullah Ocalan: «inviate mail alla Corte penale, rendete visibile questo sciopero. Dopo la morte di Lorenzo Orsetti, le piazze si sono riempite. Ma c’è chi ha capito il suo sogno?»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 aprile 2019
Chiara CruciatiROMA
Erol Aydemir non tocca cibo da 15 giorni. I compagni di Ararat gli hanno destinato una stanza, poco dopo l’ingresso del centro curdo a Testaccio: un letto, due tappeti, un comodino con su i libri e una bottiglia d’acqua, una stufetta elettrica. Dal 21 marzo, giorno di Newroz, il capodanno curdo, Erdol è in sciopero della fame contro l’isolamento che da vent’anni il governo turco impone al leader del Pkk Abdullah Ocalan, nell’isola-prigione di Imrali. Mercoledì il medico lo ha visitato: stanno comparendo i primi problemi fisici, la pressione è scesa e il cuore indebolito. «Eppure mi sento forte», ci...