Europa

Eurogruppo a 18, Grecia esclusa

Fallimento a Bruxelles I creditori rifiutano la richiesta presentata da Atene di un allungamento di qualche settimana del programma di aiuti, per poter rimborsare l'Fmi martedi' e far fronte al referendum del 5 luglio. "Il piano B diventa A": in agenda, ormai, il default della Grecia. Sospeso il versamento dell'ultima tranche del programma di "aiuti". Varoufakis rifiuta di firmare un testo che accolla la colpa della rottura ad Atene. La Bce in prima linea di fronte al rischio di un bank run. Per Dijsselbloem ormai "i negoziati sono finiti" e l'unico problema è "salvare la stabilità dell'eurozona"

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 giugno 2015
L’Eurogruppo è finito a 18, senza la Grecia. Con una constatazione di fallimento: il pacchetto riforme contro soldi freschi è finito. Yanis Varoufakis ha rifiutato l’ultima umiliazione: gli hanno chiesto di firmare un testo dove la Grecia si assumeva la piena responsabilità della rottura. Già a metà pomeriggio, per i ministri della zona euro, come ha riassunto uno dei “falchi”, il ministro finlandese Alexander Stubb, “il piano B diventa il piano A”, cioè il default della Grecia. Tsipras ieri ha parlato ancora al telefono con Hollande e Merkel, per cercare una via d’uscita. Ma l’Eurogruppo è andato avanti nel muro...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi