Internazionale
Evangelico e omofobico, il Brasile ai tempi di Temer e del «Lava Jato»
Una lobby politico-spirituale in ascesa, che riempie il vuoto creato dagli scandali di corruzione creando un clima di odio verso i gay e imponendo l’insegnamento religioso a scuola. O appoggiando il giudice di Brasilia che ha dato il via libera a terapie «per l’inversione dell’orientamento sessuale»
Gay pride anti Temer a San Paolo, nel giugno scorso – Efe/LaPresse
Una lobby politico-spirituale in ascesa, che riempie il vuoto creato dagli scandali di corruzione creando un clima di odio verso i gay e imponendo l’insegnamento religioso a scuola. O appoggiando il giudice di Brasilia che ha dato il via libera a terapie «per l’inversione dell’orientamento sessuale»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 6 ottobre 2017
Se le violenze nelle favelas della sola Rio hanno provocato la morte di 3.600 neri solo quest’anno, uno studio presentato all’Onu dalla ong «Grupo Gay de Bahia» denuncia che nel 2016 in Brasile ci sono stati ben 343 omicidi a sfondo omofobo. Praticamente uno al giorno. Nel 2017 questo dato è addirittura in crescita, con 277 morti nei primi otto mesi dell’anno. NUMERI AGGHIACCIANTI. In Brasile quella dell’omofobia è una piaga. Sono in tanti, non solo tra i poveri e i meno istruiti, a credere che l’omosessualità sia «una malattia curabile». I motivi per spiegare una strage che va sicuramente...