Di ritorno dal corteo GKN (e non solo) di oggi pomeriggio a Firenze, concluso a sorpresa con una acampada sacrosanta e a tempo indeterminato all’interno del cortile del palazzo della Regione, la cui giunta e il cui Presidente Giani del PD nicchiano sulla proposta di legge regionale per la nascita dei consorzi industriali. Legge che potrebbe concretizzare il progetto di reindustrializzazione socialmente e ambientalmente compatibile della ex fabbrica di semiassi di Campi Bisenzio.
Una partecipazione alle iniziative del Collettivo ex GKN come fino ad oggi non si era mai vista. Altro che tremila persone come riferiscono alcuni siti e giornali, una stima obbiettiva dovrebbe assestarsi su una cifra di molto superiore ai 5000, tendente forse ai 10000.
Ma altrettanto sorprendente la qualità, la varietà e la vivacità della partecipazione.
Dal comitato per il parco al posto del centro commerciale Esselunga a quello contro il comando Nato a Firenze e per l’uscita dell’Italia dalla Nato, a quello per la giustizia per le vittime della strage della stazione di Viareggio, dal rappresentante dei lavoratori migranti vittime sotto il cemento del cantiere di via Mariti a quelli/e del movimento LGBT, dagli studenti universitari accampati per la Palestina ai lavoratori di altre aziende toscane in lotta. E poi spezzoni sindacali CGIL e di base, l’ARCI, tutti, ma proprio tutti, i vari gruppi e gruppuscoli della sinistra comunista. Inoltre hanno fatto una comparsata i candidati a sindaco di Firenze: Sara Funaro del PD , Lorenzo Masi del M5S, Dimitrij Palagi della sinistra e Cecilia Del Re con la sua lista civica di centro sinistra. Brillavano per la loro assenza, ovviamente, la candidata renziana Saccardi e il candidato del centro destra Eike Schmidt.
Insomma una bellissima manifestazione corteo, molto colorata e piena di ritmo, molto varia e molto unitaria al contempo, grazie al valore esemplare e unificante della lotta quasi triennale di poche centinaia di operai, ma dotati di una forte coscienza di classe e di una determinazione senza pari.
E con un obbiettivo finale di lotta a sorpresa, riuscito malgrado momenti di tensione con le forze dell’ordine, l’acampada a tempo indeterminato sotto il palazzo della Regione, che potrà obbligare il presidente Giani e la giunta ad uscire dall’ambiguità e dal silenzio per pronunciarsi apertis verbis sulla proposta di legge regionale sui consorzi industriali.