Italia

Firenze, pianificar twittando

Firenze, pianificar twittandoIl museo Marino Marini – Roberto Deri

Con la giunta Domenici la generale deregolazione accelera. Nel 2009 arriva Renzi con lo slogan «volumi zero». Ma non è così, si cementifica senza criterio

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 3 aprile 2014
Due avvenimenti segnano il capo e la coda di un quindicennio di tranquilla urbanistica fiorentina: la telefonata del segretario di un Pci in fase di autodemolizione – Achille Occhetto – che bloccava la grande, tuttora irrisolta, espansione occidentale di Castello (1989); e il recepimento, negli anni 2000, del tracciato urbano dei 7 km sotterranei dell’alta velocità ferroviaria. Nella seconda giunta Domenici (2004-2009) la pianificazione entra nella fase di risveglio, per assumere poi specifici connotati, dal valore di prova in vitro per l’urbanistica peninsulare avvenire. Riportando in auge il vecchio piano attuativo, Leonardo Domenici (Ds poi Pd), di concerto con l’assessore...

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