Fiumi giapponesi, ponti fra cielo e terra
La «Pietra del bue» e la statua di Hikoboshi al santuario per la leggenda dell’amore fra la divinità Hikoboshi e la principessa Orihime – foto di Yuki Seli
Cultura

Fiumi giapponesi, ponti fra cielo e terra

LUNGO GLI ARGINI / 9 Per i maestri dell’ukiyoe (immagini del Mondo fluttuante) Hiroshige e Hokusai erano assoluti protagonisti. Luoghi chiave, caratterizzavano le scelte nello spostamento lungo la «Via del mare orientale» che collegava la capitale imperiale Kyoto a quella amministrativa di Edo. Sintetizzati in fasce blu appiattite, i corsi d’acqua attraversano le pianure, mentre centinaia di minuscole figure umane li guadano nei punti più bassi, carichi di merci
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 23 agosto 2022
Kawa, pronunciato anche gawa quando utilizzato come suffisso nei nomi composti, è il carattere cinese (kanji) adottato dal sistema di scrittura giapponese per indicare il «fiume»; la forma del pittogramma infatti, composta da tre tratti paralleli verticali di cui l’ultimo a sinistra leggermente ricurvo a formare una dolce ansa, evoca in forma semplificata lo scorrere dell’acqua. Dalle famose serie di silografie policrome dei vedutisti ottocenteschi dell’ukiyoe (immagini del Mondo fluttuante), come Hiroshige e Hokusai, emerge come i fiumi fossero centrali nella vita del Paese che, sotto il governo dei Tokugawa, subì una spinta enorme nello sviluppo urbanistico, sociale ed economico...

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