Alias Domenica
Forjado, recortado, doblado: ferro!
A Malaga, Centre Pompidou, la mostra di Julio Gonzáles Gli esiti più sperimentali dello scultore catalano hanno patito il confronto con la lezione picassiana: qui li ritroviamo, taglienti silhouette, in tutta la freschezza del loro travaglio creativo
Julio González, "Mujer peinándose I", 1931, Parigi, Centre Pompidou
A Malaga, Centre Pompidou, la mostra di Julio Gonzáles Gli esiti più sperimentali dello scultore catalano hanno patito il confronto con la lezione picassiana: qui li ritroviamo, taglienti silhouette, in tutta la freschezza del loro travaglio creativo
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 settembre 2021
Tommaso MozzatiMALAGA
Julio González, “Autorretrato”, 1914-’18, Parigi, Centre Pompidou Ritorna con frequenza, nella letteratura critica dedicata a Julio González, il giudizio espresso dal poeta Alexandre Mercereau di fronte alla sua prima personale, allestita a Parigi presso la Galerie Povolozky nel 1922: «si tratta di un uomo meraviglioso. Dotato di un’immaginazione abbagliante, versato in un’imprevedibile varietà di medium, è pittore, scultore, architetto, ceramista, produttore di mobili: forgia, martella, sbalza il ferro, il rame, l’oro, il bronzo, l’argento, lavora il legno, disegna vestiti e ricami; come se non bastasse, è modesto al punto da continuare a nascondersi, giunto da Barcellona in Francia ormai...