Alias Domenica
Frida vestimentaria
A New York, Brooklyn Museum, "Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving" L'artista messicana viene sottratta all’etichetta «narcisismo» tramite un’archeologia precisa della sua predilezione per gli abbigliamenti
Nickolas Muray, "Classic Frida (with Magenta Rebozo)", New York, 1939, courtesy Nickolas Muray Photo Archives
A New York, Brooklyn Museum, "Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving" L'artista messicana viene sottratta all’etichetta «narcisismo» tramite un’archeologia precisa della sua predilezione per gli abbigliamenti
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 10 marzo 2019
Tommaso MozzatiNEW YORK
Alla sua morte nel luglio del 1954, nella stanza accogliente della Casa Azul, Frida Kalho aveva sul comodino un’edizione delle Foglie d’erba di Walt Whitman: un volume, ricordato con passione nell’epistolario della pittrice, che contiene il lirico elenco del Poem of Faces e la sua pausa sommessa sui volti degli artisti, visi puri, stravaganti, luminosi e interroganti, aperti al dialogo con l’interlocutore empatico, rivolti inesorabili allo sguardo del passante distratto. Fa bene Claire Wilcox, nel catalogo della mostra Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving, fino al 12 maggio al Brooklyn Museum (e già passata al V&A di Londra), a menzionare...