Internazionale
«Gaza è un laboratorio per distruzioni di massa»
Intervista al giornalista investigativo Antony Loewenstein Il disegno di rendere invivibile la Striscia, il controllo sociale, le nuove armi testate contro i palestinesi e un'export senza scrupoli di forniture belliche: per il Cile, lo scià, Pretoria...E dopo l'11 settembre è l'Occidente ad aver fatto proprio il modello securitario israeliano
Civili con la bandiera bianca per timore di essere colpiti durante lo sfollamento nel sud di Gaza – AP/Mohammed Dahman
Intervista al giornalista investigativo Antony Loewenstein Il disegno di rendere invivibile la Striscia, il controllo sociale, le nuove armi testate contro i palestinesi e un'export senza scrupoli di forniture belliche: per il Cile, lo scià, Pretoria...E dopo l'11 settembre è l'Occidente ad aver fatto proprio il modello securitario israeliano
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 14 aprile 2024
«Quello che accade in Palestina non resta mai confinato là, viene sempre esportato». Così Antony Loewenstein, giornalista investigativo australiano-tedesco, sintetizza i contenuti del suo libro, «Laboratorio Palestina. Come Israele esporta la tecnologia dell’occupazione in tutto il mondo» (Fazi Editore, 336 pagine, 20 euro). Antony Loewenstein Lei ha definito Gaza il laboratorio perfetto, una popolazione intrappolata oltre altissime barriere, sotto sorveglianza continua e attacchi missilistici: «il definitivo sogno etno-nazionalista, tenere i palestinesi imprigionati in un esperimento forzato di controllo». Ora si è raggiunto un nuovo livello: l’intelligenza artificiale come decisore militare. Cos’è Gaza per Israele? Quanto accaduto il 7 ottobre sta accelerando il...