Internazionale

Genocidio rohingya, primo passo dell’Aja verso l’inchiesta

Genocidio rohingya, primo passo dell’Aja verso l’inchiestaRifugiati rohingya in Bangladesh – Afp

Myanmar La Corte penale internazionale ha avviato l’esame preliminare delle accuse contro il Myanmar per omicidi, stupri, persecuzione. Nessun problema di giurisdizione: quello birmano non è uno Stato membro del Tpi, ma lo è il Bangladesh che ospita oltre un milione di rifugiati della minoranza

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 20 settembre 2018
«Dalla fine del 2017, il mio ufficio ha ricevuto una serie di comunicazioni e rapporti riguardanti crimini presumibilmente commessi contro la popolazione Rohingya in Myanmar e la loro deportazione in Bangladesh». Comincia così il comunicato con cui Fatou Bensouda, procuratrice generale della Corte penale internazionale dell’Aja (Tpi), ha reso noto l’avvio dell’esame preliminare su presunti atti coercitivi che hanno provocato lo spostamento forzato del popolo Rohingya in Bangladesh: privazione dei diritti fondamentali, uccisioni, violenze sessuali, sparizioni forzate, distruzione e saccheggi, persecuzione. Il cammino è stato lungo e tortuoso perché il Myanmar, che non è uno Stato membro del Tpi, ha...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi