Cultura

Geraldine Brooks, una corsa selvaggia in nome della libertà

Geraldine Brooks, una corsa selvaggia in nome della libertàLa scrittrice Premio Pulitzer Geraldine Brooks, Foto di Randi Baird

La memoria ritrovata Per Neri Pozza, «Come il vento», l’ultimo romanzo della scrittrice australiana da tempo residente in Virginia e vincitrice del Premio Pulitzer nel 2005. Avventura e ricerca della libertà si intrecciano in modo seducente in una storia che racconta le vicende dei black horsemen che allevavano i cavalli più famosi della storia americana in un'epoca, tra Guerra civile e Ricostruzione, nella quale i neri non potevano possedere nulla

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 17 novembre 2022
Il profilo è quello di un cavallo da corsa, una vera leggenda nella storia degli ippodromi americani della seconda metà dell’Ottocento, ma la vicenda che racconta Geraldine Brooks in Come il vento (Neri Pozza, pp. 400, euro 20, traduzione di Massimo Ortelio) ha la capacità di evocare sfide e quesiti che interrogano ancora quella società. Perché intorno alle peripezie di Lexington, un magnifico purosangue dal mantello baio con una stella bianca e una chiazza sul muso, è una pagina fondamentale della storia del Paese che la scrittrice australiana ma da tempo residente in Virginia sceglie di indagare. NATO IN KENTUCKY...

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