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Germania, a che punto è il silenzio

Il centro Oyoun, NeuköllnIl centro Oyoun, Neukölln

Movimenti contro la censura Con accuse di antisemitismo sempre più fantasiose, si allunga a dismisura la lista di eventi e artisti cancellati nel Paese: c'è chi resiste e si organizza, in rete e non solo

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 3 febbraio 2024
C’era una volta una Berlino non più così povera ma ancora sexy, centro della contro cultura occidentale e dei femminismi intersezionali, dell’esplicito decolonialismo anche istituzionale, magnete per artisti e lavoratori della cultura da tutto il mondo che nonostante l’imperante gentrificazione riuscivano a vivere decentemente, ad ottenere ateliers a cifre calmierate, ad avere accesso a fondi e sostegni per la realizzazione di mostre, progetti individuali, collaborazioni, progetti di ricerca, e per la promozione del proprio lavoro in ambiti sia istituzionali che indipendenti come i famigerati project spaces. Tutti sostenuti nelle loro mansioni da fondi pubblici, artiste, curatori, critici, project managers, direttrici,...

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