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Gerusalemme, il circo di Donald Trump
Usa/Medio Oriente Gli Usa dicono che la decisione non deve impedire i negoziati. Erdogan minaccia la rottura diplomatica con Israele, ma i paesi arabi hanno tradito i palestinesi e non esercitano alcuna pressione. E gli europei? Forse è arrivato il momento che comincino a elaborare una strategia a favore della pace
Palestinese arrestato a Gerusalemme – LaPresse
Usa/Medio Oriente Gli Usa dicono che la decisione non deve impedire i negoziati. Erdogan minaccia la rottura diplomatica con Israele, ma i paesi arabi hanno tradito i palestinesi e non esercitano alcuna pressione. E gli europei? Forse è arrivato il momento che comincino a elaborare una strategia a favore della pace
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 8 dicembre 2017
Esultanza israeliana, timori ovunque, fuochi d’artificio e lacrime di coccodrillo: gli Stati uniti riconoscono Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele e di conseguenza vi trasferiranno la propria sede diplomatica. Poco dopo, con meno luci della ribalta, Trump ha firmato il decreto che rinvia di altri sei mesi il trasferimento. Passeranno anni prima che l’ambasciata apra le porte nella «capitale unificata per sempre». Scoprendo l’acqua calda, alcuni commentano che gli Usa non potranno più giocare il ruolo di mediatori neutrali. In realtà non lo sono mai stati. Gli interessi imperiali statunitensi sono sempre stati la questione centrale per la quale è...