Internazionale
Cento morti nelle acque yemenite, gettati in mare dai trafficanti
Golfo Due casi in 24 ore: le vittime sono adolescenti etiopi e somali. La guerra saudita non ferma i migranti africani: 55mila gli arrivi nel 2017, 117mila lo scorso anno. Dal Gibuti pagano 150 dollari, dalla Somalia 250. E gli yemeniti seguono il percorso inverso
Rifugiati somali ed eritrei arrivati in Yemen via mare dalla Somalia – Reuters
Golfo Due casi in 24 ore: le vittime sono adolescenti etiopi e somali. La guerra saudita non ferma i migranti africani: 55mila gli arrivi nel 2017, 117mila lo scorso anno. Dal Gibuti pagano 150 dollari, dalla Somalia 250. E gli yemeniti seguono il percorso inverso
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 agosto 2017
Li hanno deliberatamente spinti in acqua: almeno 106 migranti somali e etiopi sono morti nello stretto di Bab al-Mandeb spinti dagli scafisti che li stavano portando in Yemen. Erano tutti adolescenti, «l’età media era di 16 anni», spiega Olivia Headon, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim). È successo due volte, mercoledì e ieri: due imbarcazioni con a bordo 120 e 180 migranti sono state letteralmente svuotate dai trafficanti. Mercoledì sono morte 51 persone, ieri 55. «I sopravvissuti hanno detto che gli scafisti li hanno spinti in mare dopo aver visto un qualche tipo di autorità vicino la costa –...